Se esiste una pietanza controversa e divisiva di quelle genti controverse e divisive quali siamo noi Siciliani, questa è la caponata.
Già a partire dal nome: lo si fa derivare dal greco capto, tagliare, essendo tagliati a tocchetti tutti gli ingredienti o da capone, nome catanese della lampuga, pesce che si serviva in agrodolce, come la caponata.
Ma la controversia è tutta nella ricetta, anzi nelle ricette: ci si confonde tra quella di rito trapanese, palermitano, messinese o agrigentino…
Noi vi diamo la Versione di SlowSud, una caponata delle origini, in cui la lampuga si sostituisce con il pescespada, inserendo nella pietanza tutto il carico di magia e superstizione che questo magnifico pesce si porta dietro.
“V’é di nobile in questa pescagione, che essendo il pesce spada vicino alla barca, i pescatori l’invitano con parlare greco, che stimano ben intendere, ma che non intenda l’italiano! ∗
E’ fantastica l’immagine di questi pescatori che invitano il pescespada parlandogli in un greco sicuramente sicilianizzato, mentre quel maestoso pesce non capisce l’italiano, ma il greco, sì! La memoria corre alle cialome** propiziatorie dei tonnaroti.
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